“Pomodori verdi fritti alla fermata del treno” è un film del 1991, catalogato nell’affollatissima categoria “drammi”, di solito popolata, oltre che da pellicole a pieno titolo drammatiche, da quei film ai quali è difficile appore un’etichetta di genere.
La trama
Tratto da un romanzo di Fannie Flagg (candidato al Pulitzer), l’intreccio racconta una storia di anticonformismo e di rivalsa, ambientata nel profondo Sud degli Stati Uniti, dove la segregazione razziale e la discriminazione di genere sono ancora dilaganti. L’intera trama viene raccontata attraverso un flashback della vivace zia Ninny, un’anziana signora residente in una casa di riposo. In occasione di una visita del nipote e della giovane moglie Evelyn (Kathy Bates), Ninny racconta la tenacia e il coraggio di due imprenditrici, proprietarie di un vecchio Caffè accanto alla stazione dei treni locale. Idgie e Ruth, le protagoniste del racconto, hanno dedicato la vita al loro umile locale, il “Whistle Stop”, la cui specialità sono i celeberrimi pomodori verdi fritti. Le giovani sono tuttavia costrette a combattere ogni giorno contro il pregiudizio di una società sessista e prepotente. L’atmosfera donata alla narrazione, nonostante la delicatezza dei temi trattati, è disimpegnata e agrodolce, con un velo di humor che non si dirada del tutto nemmeno nei momenti più tragici e commoventi della storia.
I pomodori: semplice raffinatezza
La pellicola ebbe un grande successo al botteghino, anche se incontrò duri giudizi da parte della critica statunitense. Furono in molti a non apprezzare i toni “leggeri” e scanzonati del film, associandoli ad un giovanilismo infantile e poco consono, appunto, ad un “dramma” vero e proprio. In realtà, come spesso accade, sono proprio le commedie a portare con sé i messaggi più importanti, e noi italiani dovremmo conoscere più di chiunque il potenziale di un genere in cui per decenni siamo stati maestri. Anche questioni scottanti e scomode vengono messe a disposizione del pubblico senza retorica e sofismi e con la forza che solo il contesto comico sa dare, ridendo anche e soprattutto di miserie sulle quali sembrerebbe impossibile ironizzare. In questo senso la scelta del pomodoro, un prodotto squisito nelle sue molteplici forme, non è forse casuale, sia per la sua diffusione capillare nel Sud degli USA, dove si svolge la vicenda, sia per la semplicità apparente che, come quella della commedia, nasconde aromi ed emozioni tutti da scoprire.