Il terreno, come qualsiasi risorsa, cambia con il tempo, ma soprattutto cambia in base alle varie colture che ospita. Il pomodoro è una di quelle colture considerate “grande consumatore”, che utilizza cioè moltissimi nutrienti presenti nel terreno. Per non “stancare” il terreno è necessario prevedere la cosiddetta “rotazione” del terreno (cioè delle colture). Se volete scoprire come, continuate a leggere.
In base ai prodotti che decidiamo di coltivare, il terreno dovrà possedere delle esigenze particolari, richieste dalla coltura. Il pomodoro è considerato un grande consumatore in termini di nutrienti, per questo motivo va mantenuta una buona rotazione del terreno.
La rotazione delle colture è la pratica che prevede di piantare colture diverse in sequenza, sullo stesso appezzamento di terreno per tre principali motivi: migliorare salute del suolo, ottimizzare i nutrienti nel terreno e combattere la pressione di parassiti ed erbe infestanti.
A ogni prodotto, in base ai suoi consumi, viene associato un altro prodotto. Questa pratica prende il nome di consociazione.
Il pomodoro ha diverse consociazioni, che garantiscono un ottimo mantenimento del terreno, preservando allo stesso tempo le qualità del pomodoro; i principali prodotti che si alternano sono cavoli, carote, cipolle, prezzemolo e basilico. In particolare, il basilico, ne migliora gusto e sviluppo e al contempo tiene lontane mosche e zanzare.