La Pieve di San Geminiano a Vicofertile

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Originaria del IX secolo, sorta all’incrocio di due importanti percorsi stradali, si sviluppa su una pianta a tre navate con abside centrale. La facciata a capanna è in arenaria a fasce alternate di tinta più scura e più chiara. Posto di tappa per i pellegrini lungo la via Francigena, che dal Nord Europa conduce a Roma, viene ricostruita all’inizio del XIII secolo. È nominata per la prima volta nel 1230 nel Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma. Del XIV secolo, sono alcune modifiche alla facciata, il rosone e i tre pinnacoli. Dal 1677 viene ristrutturata in stile barocco. Tra il 1909 e il 1910 è stata sottoposta a importanti lavori di restauro per recuperarne l’aspetto romanico (progettista, architetto Lamberto Cusani).

La navata centrale, coperta da una serie di volte a crociera, è suddivisa dalle laterali da tre pilastri, i capitelli (XIII secolo) sono decorati con motivi vegetali e animali (tralci di vite, frutti, intrecci di foglie, vari uccelli, dragoni e serpenti, varie figure umane). In controfacciata, sopra al portale d’ingresso, una lunetta in terracotta dipinta ritrae un pellegrino (scultore Stefano Volta, 1999).

Il presbiterio, sopraelevato, è chiuso da una volta a crociera costolonata (fine XV secolo), al centro l’altare maggiore in granito bianco di Montorfano (1998), sul fondo l’abside, illuminata da due monofore laterali ad arco a tutto sesto, accoglie un crocifisso in smalto (1994).

L’elemento di maggior pregio è la vasca battesimale (fine XII secolo – inizio XIII), un blocco unico in marmo cipollino giallo, con l’immagine di cinque uomini in processione (riferimento al pellegrinaggio): due uomini con ceri penitenziali, un sacerdote indicante la Trinità affiancato da un assistente che regge il Vangelo e un chierico che sostiene un turibolo e una croce.