Giovanni Pascoli e il risotto al pomodoro

Home/Assaggi/Parole in tavola/Giovanni Pascoli e il risotto al pomodoro

    Amico, ho letto il tuo risotto in… Ahi!
    È buono assai! Soltanto è un po’ futuro
    con quei tuoi: «tu farai, vorrai, saprai!».
    Questo è del mio paese, è più sicuro
    perché…. presente. — Ella ha tritato un poco
    di cipollina in un tegame puro,
    V’ha messo il burro dal color di croco
    o zafferano (è di Milano!) a lungo
    quindi ha lasciato il suo cibreo sul fuoco.
    Tu mi dirai «burro e cipolla?». Aggiungo
    che v’era ancora qualche fegatino
    di pollo, qualche buzzo, qualche fungo.
    Che buono odor veniva dal camino!
    Io già sentivo un poco di ristoro
    Dopo il mio greco, dopo il mio latino
    Poi v’ha spremuto qualche pomodoro
    Ha lasciato covare chiotto chiotto,
    in fin ch’ha preso un chiaro color d’oro.
    Soltanto allora ella v’ha dentro cotto
    il riso crudo come dici tu.
    Già suona mezzogiorno; ecco il risotto
    il buon risotto che mi fa Mariù.

    Giovanni Pascoli in “La Cucina italiana” 1930, n. 6, giugno, p. 1.